La Campagna "Salute e sicurezza sul lavoro nell'era digitale" 2023-2025 focalizza l’attenzione sui rischi per i lavoratori nell’era digitale, evidenziandone anche le opportunità. Un tema attualissimo, vista il ruolo che i dispositivi digitali hanno ormai nella vita di tutti e l’avanzare in molti campi delle applicazioni di intelligenza artificiale, tanto che l’EU-OSHA intende promuovere un “approccio antropocentrico alla gestione delle tecnologie digitali sul luogo di lavoro.
Il tema non è nuovo all’Agenzia. L’importanza di sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori sull’impatto che la digitalizzazione ha sul lavoro era stato già evidenziato nel 2019 nell’indagine ESENER, promossa dall’EU-OSHA stessa, in cui era emerso il legame tra l’uso delle tecnologie digitali sul lavoro e i rischi psicosociali (es. urgenze temporali, prolungamento dei turni di lavoro o irregolarità degli orari di lavoro, scarsa comunicazione o collaborazione, insicurezza del posto di lavoro). Nel 2022 poi l’Agenzia ha ulteriormente approfondito il tema, mediante l’indagine OSH Pulse, alla quale hanno partecipato oltre 27.000 lavoratori. Dalle risposte emerge che le tecnologie digitali consentono loro di lavorare da soli (44%), di aumentare la sorveglianza sul lavoro (37%), di ridurre l’autonomia sul lavoro (19%), di determinare la velocità o il ritmo del lavoro (52%) e di aumentare il carico di lavoro (33%). Inoltre, i telelavoratori a domicilio segnalano un aumento del carico di lavoro (33,2%), della velocità o del ritmo del lavoro determinato dalle tecnologie digitali (61,2%), dall’isolamento sociale (56,8 %) e da pressanti urgenze temporali o sovraccarico di lavoro (46,9 %) con maggiore frequenza rispetto alla popolazione occupata totale.
Dal momento che l’impatto del digitale sul lavoro è ormai dilagante e difficilmente la tendenza si invertirà nel prossimo futuro, è di fondamentale importanza essere in grado di gestire i rischi, cogliendo al tempo stesso le opportunità offerte dagli scenari digitali, come utilizzare in modo intelligente le tecnologie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. La digitalizzazione, quindi, se ben gestita, può contribuire alla prevenzione sul lavoro e favorire processi di inclusione. Ad esempio, delegare alcuni lavori ripetitivi, pericolosi e/o ad alta intensità a processi automatizzati migliora le condizioni di lavoro, così come l’applicazione delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale e alla robotica consente anche ai lavoratori più svantaggiati di accedere ad alcune fette del mercato del lavoro da cui sarebbero rimasti esclusi (es. lavoratori con disabilità e/o residenti in aree geografiche con scarse opportunità di lavoro).
Le moderne tecnologie e il digitale permettono inoltre di leggere i dati con maggiore precisione e tempestività; ad esempio, come si evince dalla già citata indagine OSH Pulse, le tecnologie digitali sono utilizzate per monitorare il rumore, le sostanze chimiche, le polveri e i gas nell’ambiente di lavoro, ma anche per monitorare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la postura e altri parametri vitali dei lavoratori (https://osha.europa.eu/en/facts-and-figures/osh-pulse-occupational-safety-and-health-post-pandemic-workplaces).
Inoltre, un buon uso delle tecnologie digitali può promuovere l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, consentendo una maggiore flessibilità e autonomia per coloro che possono lavorare da casa. Ovviamente, l’esito positivo dipende dalle modalità di gestione degli strumenti digitali all’interno delle organizzazioni, e proprio per questo l’EU-OSHA intende dare ampio spazio al tema.
L’Agenzia ha già predisposto un kit di materiali di supporto alla strutturazione della campagna di ogni organizzazione aderente, utili pubblicazioni di approfondimento, nonché un calendario di appuntamenti ancora in divenire volto a coinvolgere quanti più Paesi e organizzazioni possibile.
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